E’ morto ieri, ucciso dal coronavirus a 73 anni, il leggendario cantautore country e folk statunitense John Prine, il “Mark Twain dei cantautori americani”, secondo la definizione che diede di lui la rivista Rolling Stone. A darne l’annuncio è stata la moglie e manager, Fiona Whelan, che lo ha comunicato al New York Times, riferendo di aver scoperto di essere positiva al virus dopo il ritorno da un tour europeo, lo scorso 17 marzo.
Prine era stato ricoverato al Vanderbilt University Medical Center di Nashville il 26 marzo scorso dopo aver accusato i sintomi da coronavirus ed è stato in terapia intensiva per 13 giorni. Con le sue canzoni, John Prine ha raccontato la complessità della condizione umana nella vita quotidiana ed è considerato uno dei cantautori più influenti e di maggior talento della sua generazione, capace di cambiare il volto della musica folk e country americana.
Lanciato nel 1971 da Kris Kristofferson che lo scoprì in un piccolo club di Chicago, ammirato tra gli altri da Bob Dylan di cui era considerato l’erede, Prine – vincitore di due Grammy Award nel 1991 e nel 2005, entrambi nella categoria Best Contemporary Folk Album – è autore di una trentina di album, tra cui ‘Sweet Revenge’ (1973), ‘Common Sense’ (1975), ‘Bruised Orange’ (1978), ‘Pink Cadillac’ (1979), ‘Storm Windows’ (1980) e ‘Aimless Love’ (1984).
Alla notizia della sua morte in moltissimi anno espresso il loro dolore sui social. Tra questi molti illustri colleghi e amici. Tra loro anche Bruce Springsteen: “Qui nella ‘E Street Band’ siamo devastati dalla perdita di John Prine. John e io eravamo insieme i ‘nuovi Dylan’ nei primi anni ’70 e lui non era il ragazzo più adorabile del mondo. Un vero tesoro nazionale e un cantautore che rimarrà nei secoli. Mandiamo il nostro amore e le nostre preghiere alla sua famiglia”, ha scritto The Boss.
L’importanza culturale di Prine è testimoniata anche dai messaggi dello scrittore Stephen King o del regista Michael Moore. “Il coronavirus si è preso uno dei più grandi: John Prine, morto a 73 anni. Tante canzoni memorabili”, ha scritto King.
Mentre il premio Oscar per ‘Boolung For Columbine’ ha postato il link al suo brano ‘Hello in There’ e ha scritto: “Il grande cantante e cantautore folk, John Prine, è morto oggi a causa del coronavirus. Cosi’ tante grandi canzoni. Eccone una sulla solitudine dell’invecchiamento che diventa una richiesta per noi di non ignorare i nostri anziani”, messaggio oggi più forte e importante che mai.
Vedi: Il coronavirus stronca John Prine, il 'Mark Twain dei cantautori Usa'
Fonte: cultura agi