Il Museo archeologico di Siracusa ‘Paolo Orsi’, uno dei più importanti d’Europa, in cui è custodita la Venere Landolina cantata da Guy de Maupassante a pochi passi dall’Orecchio di Dioniso, potrebbe rivelarsi un focolaio dell’epidemia di coronavirus. A spingere verso questa conclusione è la morte della funzionaria del Museo, Silvana Ruggeri, 52 anni, affetta da Covid-19 e al vaglio della Procura di Siracusa.
La vittima, che era ricoverata nell’ospedale della città siciliana, era una collaboratrice del direttore del Parco archeologico di Siracusa, Calogero Rizzuto, sul cui decesso, causato nei giorni scorsi dal Covid-19, c’è un’inchiesta della magistratura riguardante presunti ritardi nel suo ricovero. A questi due episodi, se ne è aggiunto un altro, ovvero il trasferimento, avvenuto ieri mattina, nella struttura ospedaliera del capoluogo dell’ex direttore del Museo archeologico Paolo Orsi ed attualmente funzionaria della Sovrintendenza di Siracusa: anche lei presenterebbe sintomi da coronavirus. Sono stati messe in quarantena tutte le persone, familiari e colleghi, che sono entrate in contatto con i tre dirigenti regionali.
Il timore che gli uffici dei Beni culturali di Siracusa, Sovrintendenza e Museo archeologico, siano un piccolo epicentro del coronavirus è piuttosto forte ma, per il momento, la Procura è concentrata sul decesso di Rizzuto dopo la denuncia del parlamentare regionale Nello Dipasquale su presunte responsabilità dell’Asp nella gestione del paziente anche se la dirigenza dell’azienda sanitaria ha fatto sapere che sarebbe stato Rizzuto a rifiutare il ricovero.
“Cosa non vera ha sottolineato Dipasquale – ma che lascerebbe un’ombra pesantissima perché sarebbe inconcepibile se, ancorché rifiutato il ricovero, in presenza di conclamati elementi di rischio, il paziente fosse stato lasciato libero di andarsene senza adottare le misure per casi di tale gravità”.
Il decesso della collaboratrice del direttore del Parco archeologico è preso in seria considerazione dai magistrati: “Verificheremo tutti gli aspetti ovviamente”, taglia corto il Procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino, che ha in mano il fascicolo per il momento senza indagati né ipotesi di reato. Ma c’è paura da parte dei sindacati per la sorte di una parte dei lavoratori del museo, ancora in servizio sebbene la struttura sia chiusa per decreto governativo, del Museo archeologico Paolo Orsi.
“I dipendenti del Paolo Orsi, tutti i custodi, non sono carne da macello. Si provveda immediatamente alla sospensione della loro attività provvedendo ad altre forme di sorveglianza. Queste donne e questi uomini – hanno detto il segretario generale della Ust Cisl, Vera Carasi, ed il segretario generale della Fp Cisl, Daniele Passanisi – non possono essere obbligati a garantire la presenza in un luogo che, evidentemente, deve essere sanificato”.
Vedi: Il coronavirus tra Dioniso e la Venere Landolina: mistero al museo
Fonte: cronaca agi