Ufficialmente erano in servizio nei loro uffici, in realtà andavano in giro a fare spese sul corso della città o nei supermercati. Ventidue dipendenti della Città Metropolitana di Reggio Calabria sono indagati per assenteismo. Truffa aggravata ai danni dell’ente di appartenenza l’accusa mossa nei loro confronti.
Le indagini, condotte dai finanzieri della compagnia pronto impiego cittadina e coordinate dalla locale procura della Repubblica, avrebbero fatto emergere un sistema che consentiva loro di lasciare il posto di lavoro in orari in cui avrebbero dovuto occupare le loro scrivanie. Un sistema basato su favori reciproci fra dipendenti dell’ente che grazie a vari espedienti riuscivano ad assentarsi anche per diverse ore al giorno, in barba a ogni principio di fedeltà all’ente che garantiva loro lo stipendio.
Alcuni di loro non facevano neppure ingresso in ufficio, altri svolgevano un altro lavoro in nero. I dipendenti attestavano falsamente la presenza in servizio, raccogliendo, a rotazione, più tessere magnetiche che vidimavano per certificare la presenza del personale assenteista, facendo sì che il solo vidimatore fosse in ufficio e che, solo in seguito, arrivassero alcuni dei colleghi ritardatari, riuscendo così ad eludere ogni forma di controllo interno.
Molti impiegati giungevano la mattina oltre 2 o 3 ore dopo l’orario d’ingresso (in turni di lavoro di 6 ore) e senza bisogno di timbrare il cartellino, perché un collega lo aveva già fatto per loro. In cambio, il complice usciva anzitempo, perché qualcuno provvedeva a strisciare il “badge” attestante l’orario d’uscita al suo posto.
Con questo stratagemma, ciascun dipendente poteva rimodulare arbitrariamente la sua giornata lavorativa, assentandosi liberamente e a propria discrezione, per poter così fruire di lunghe pause caffè nei diversi bar della città, per andare a fare spese lungo il corso cittadino o per dedicarsi a un’ altra attività retribuita. Diversi indagati rientravano in ufficio, dopo essersi assentati anche per diverse ore, con le buste della spesa al seguito.
Vedi: Furbetti del cartellino a Reggio Calabria
Fonte: cronaca agi