Le aziende venete lamentano un forte stop all’accesso al credito. I vari Consigli d’amministrazione delle banche sia nazionali che locali (soprattutto queste ultime che millantano una vicinanza al territorio) negano alla quasi totalita’ delle aziende linee di credito e finanziamenti. I numeri e le statistiche dimostrano come siamo ad un’abassamento della concessione di credito che sfiora il 65% e a richieste di rientro dei fidi accordati nel passato che tocca punte di oltre il 38%. Anzi è proprio questa l’attività di maggior “impegno” delle banche venete. La denuncia arriva da Raffaella Zanonato del Coordinamento Nazionale di Confedercontribuenti Imprese, che aggiunge “L’Assessore Coppola della Regione Veneto sbandiera stanziamenti regionali a favore delle piccole e medie imprese. Si tratta di fondi di cui beneficeranno una percentuale minima di aziende in quanto l’erogazione dei fondi o le garanzie prestate dai consorzi fidi sono comunque subordinati ad un parere positivo della banca erogatrice. Ma le banche Venete anche in presenza di queste garanzie si rifiutano di aiutare le imprese nel sostenere il loro sviluppo o utili a piani di ristrutturazione del debito. Gli imprenditori sono alla disperazione e le istituzioni Venete invece che “imporre” l’attuazione delle norme di legge a garanzia del credito, soccombono ai “niet” delle banche. Serve, conclude la Zanellato, una grande unità del mondo delle imprese per reaggire ad una situazione ormai insostenibile ed è per questo che invitiamo gli imprenditori a segnalare alla nostra organizzazione tutte quelle situazioni di vessazione da parte delle banche. Bisogna denunciare, ribellarsi questa è la ricetta per non soccombere, bisogna aprire un fronte forte e autorevole che si opponga a questo stato di cose. Se non ora quando?