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7 ottobre: nel mondo cortei per Gaza e per Israele

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A Londra, Parigi, Caracas, Washington, Rabat e Città del Capo, decine di migliaia di persone hanno manifestato ieri e oggi a sostegno dei palestinesi di Gaza e anche del Libano, a un anno dal massacro del 7 ottobre e dall’inizio della devastante guerra di rappresaglia di Israele contro Hamas.
Oggi in Marocco decine di migliaia di persone si sono riversate a Rabat per mostrare il loro sostegno al popolo palestinese, chiedendo una rottura delle relazioni tra Rabat e Israele. “La resistenza non morirà” e ‘Il popolo vuole la fine della normalizzazione’, hanno scandito i manifestanti davanti al Parlamento, mentre i cartelli proclamavano: ‘Non riconosciamo Israele’.
In Indonesia, questa mattina più di mille manifestanti si sono riuniti davanti all’ambasciata americana a Giacarta e hanno chiesto al loro governo di rifiutare qualsiasi normalizzazione delle relazioni con Israele.
A Sydney, centinaia di manifestanti si sono riuniti a Hyde Park, sventolando bandiere palestinesi e libanesi.
Oggi a Londra e a Parigi si terranno manifestazioni in onore delle vittime israeliane dell’attacco di Hamas.
Ieri a Washington un uomo che si spacciava per giornalista ha tentato di darsi fuoco, mentre più di mille manifestanti arrabbiati si riunivano davanti alla Casa Bianca, molti dei quali chiedevano la fine degli aiuti militari degli Stati Uniti al loro alleato strategico Israele. I passanti e gli agenti di polizia sono riusciti a spegnere le fiamme spruzzandogli acqua e usando le kefiah, le tradizionali sciarpe palestinesi, e la polizia ha dichiarato che “le ferite non erano in pericolo di vita”.
A New York, migliaia di persone hanno marciato attraverso Times Square, alcune portando con sé foto di persone uccise dall’offensiva militare israeliana a Gaza, un territorio ormai devastato. Ieri mattina, un corteo di diverse migliaia di manifestanti è sceso nelle strade del centro di Londra, guidato dall’ex leader laburista Jeremy Corbyn e dall’ex primo ministro scozzese Humza Yousaf.

A Berlino, una manifestazione pro-Palestina ha attirato più di 1.000 persone e un’altra pro-Israele circa 650, secondo la polizia. Secondo la stessa fonte, fuori dal corteo di quest’ultima manifestazione sono state arrestate 26 persone che avevano gridato contro i manifestanti.
In Francia, migliaia di persone hanno marciato a Parigi e in diverse altre città per mostrare la loro “solidarietà con i popoli palestinese e libanese” e per chiedere al governo francese di fare di più. A Parigi 5.000 manifestanti, secondo la polizia, hanno marciato sabato al grido di “La Palestina vivrà, la Palestina vincerà!”. Alla testa della marcia c’erano diverse figure politiche della sinistra radicale, tra cui il leader di La France Insoumise Jean-Luc Melenchon.
A Basilea, in Svizzera, migliaia di persone si sono riunite su appello della Federazione svizzero-palestinese e di un centinaio di altre organizzazioni.
A Madrid, 5.000 persone, secondo le autorità, hanno manifestato tenendo in mano cartelli con scritto “Boicotta Israele” e “L’umanità è morta a Gaza”. I manifestanti hanno chiesto al primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, che negli ultimi mesi ha criticato Israele, di interrompere le relazioni con Israele.
In Sudafrica, centinaia di persone hanno marciato nel centro di Città del Capo, sventolando bandiere palestinesi e scandendo slogan anti-israeliani. Alcuni hanno espresso sostegno alla denuncia del Sudafrica alla Corte internazionale di giustizia. Pretoria sostiene che l’offensiva israeliana a Gaza viola la Convenzione Onu sul genocidio del 1948. Molti sudafricani paragonano la posizione di Israele nei confronti dei palestinesi all’apartheid, il regime segregazionista imposto dalla minoranza bianca nel Paese fino alle prime elezioni multirazziali del 1994. (AGI)
ANT