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Pubblicato: 28/10/2024 14:09
Rete: Globale | Tema: PoliticaTags:
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Audiovisivo: Mollicone, IA risorsa ma tutelare diritto d’autore
Pubblicato: 28/10/2024 14:09
(AGI) – Roma, 28 ott. – “La scorsa settimana l’Osservatorio europeo dell’audiovisivo ha evidenziato come l’intelligenza artificiale stia rapidamente cambiando il modo in cui i contenuti audiovisivi vengono creati, distribuiti e consumati. Come abbiamo evidenziato a Venezia a fine agosto e alla Festa del Cinema di Roma da poco terminata, non siamo luddisti digitali, ma crediamo che l’intelligenza artificiale possa rappresentare una risorsa solo se inquadrata in un quadro normativo chiaro e preciso che tuteli il diritto d’autore e il diritto alla creatività”. Lo ha detto il presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, in occasione dell’evento internazionale “Eurovisioni” all’ambasciata di Francia in Italia sull’impatto dell’intelligenza artificiale e delle normative europee sul settore dell’audiovisivo. “Insieme al presidente Meloni – ha sottolineato il deputato FdI – stiamo attuando questo indirizzo in Parlamento con misure concrete, lineari e sostanziali. Tutelare l’industria audiovisiva vuol dire continuare a lavorare contro la pirateria”. (AGI)
COM/NAT
Audiovisivo: Mollicone, IA risorsa ma tutelare diritto d’autore (2)
Pubblicato: 28/10/2024 14:09
(AGI) – Roma, 28 ott. – Mollicone, poi, ha spiegato che “i primi dati annunciati da Agcom sono un successo e testimoniano che la legge contro la pirateria, la più all’avanguardia d’Europa, e che è stata anche apprezzata dalla nuova direttrice dalla MPA, si sta dimostrando uno strumento fondamentale per la prevenzione e la repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore. Secondo i dati Fapav la stima potenziale dei posti di lavoro a rischio a causa della pirateria audiovisiva sono 11.200, nel 2021 erano 9.400. La VII Commissione, Editoria e Cultura, è quella che, nel Parlamento, si sta occupando più di tutte dell’ecosistema dell’audiovisivo nel quadro normativo europeo. In Commissione – prosegue il parlamentare FdI – stiamo iniziando una indagine conoscitiva sul settore editoriale per arrivare ad una riforma generale sul sistema dell’informazione che tenga conto anche delle trasformazioni intervenute, in attuazione anche delle norme europee. Sul Media Freedom Act siamo stati elogiati dall’Unione Europea per la qualità del lavoro svolto, nell’ottica della regolamentazione dell’informazione e nella qualità della tutela del lavoro giornalistico. Convocheremo la Rai e tutti i grandi broadcaster per arrivare ad un testo condiviso da tutte le categorie. Abbiamo seguito e sostenuto l’approvazione dell’Ia Act in Europa, che ha introdotto importanti disposizioni sulla trasparenza e adeguato la disciplina sul diritto d’autore alle sfide della contemporaneità. Siamo stati i primi in Parlamento a iniziare una indagine conoscitiva sul tema e sul rapporto delle nuove tecnologie con i nostri settori di competenza. Già nel parere sul Tusma introducemmo una specifica osservazione sul ‘watermark’ per riconoscere i contenuti prodotti da IA, da intelligenza umana o ibridi, norma poi inserita nel ddl IA ora al vaglio delle Camere. Abbiamo lanciato da Venezia una specifica proposta per costituire un modello di linguaggio per l’addestramento dell’IA basandosi sul database della Treccani così da poter mantenere la coerenza linguistica e sviluppare tecnologia nazionale. Dal punto di vista del diritto d’autore, quindi – ha precisato Mollicone – l’emergere di strumenti di IA generativa solleva due questioni: l’utilizzo di contenuti protetti dal diritto d’autore come dati per ‘addestrare’ modelli di IA e l’eventuale applicazione del diritto d’autore agli output generati da tecnologie di IA. Su questo secondo punto – ha evidenziato – crediamo che debbano essere tutelate dal diritto d’autore solo le opere prodotte dall’essere umano. La legge italiana lo dice chiaramente: non si tutela ciò che non è partorito da mente umana. Del resto gli stessi sistemi di IA generativa si ‘allenano’ con testi che sono stati prodotti da uomini. Non possiamo usare il sistema delle eccezioni per usi scientifici della direttiva copyright, cioè text and data mining. Come ha sottolineato anche il Comitato diritto d’autore del ministero della Cultura, continueremo a lavorare per il necessario bilanciamento fra esigenze di espansione dell’economia digitale e – ha concluso – tutela ed incentivo alla creatività umana”. (AGI)