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31 DICEMBRE – 1993 – Israele e la Santa Sede stabiliscono relazioni diplomatiche.

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Il 30 dicembre 1993, sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, viene siglato a Gerusalemme lo storico Accordo Fondamentale tra i due Paesi, entrato in vigore nel 1994 con lo scambio, in aprile, dei rispettivi ambasciatori.
La Dichiarazione Nostra Aetate è un documento teologico unico che ha portato ad un cambiamento fondamentale nell’atteggiamento della Chiesa Cattolica verso l’ebraismo, e nelle relazioni tra cristiani ed ebrei e ha reso possibile la firma dell’Accordo Fondamentale tra la Santa Sede e lo Stato di Israele: l’unico stato ebraico. Nel gennaio 1994, circa 46 anni dopo la creazione dello Stato di Israele, furono aperte in Israele l’Ambasciata Vaticana e a Roma l’Ambasciata Israeliana.
La dichiarazione Nostra aetate (letteralmente, Nel nostro tempo) è uno dei documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II. La dichiarazione riguarda il tema del senso religioso e dei rapporti tra la Chiesa cattolica e le religioni non-cristiane. La prima bozza, denominata Decretum de Judaeis (letteralmente, Decreto sugli Ebrei) fu completata nel novembre 1961 da Giovanni XXIII. Il testo definitivo fu pubblicato il 28 ottobre 1965, durante il pontificato di Paolo VI.
Il documento è composto da cinque punti:
• un’introduzione;
• il riconoscimento del senso religioso nella vita di ciascun uomo;
• la stima riservata alle genti dell’islam;
• il vincolo che lega il Cristianesimo all’ebraismo;
• il principio della fratellanza universale e dell’amore.
Giovanni Paolo II è stato in Israele nel 2000 in una visita ufficiale. E’ stato un Pontefice che ha vissuto e conosciuto la tragedia della Shoah e le relazioni diplomatiche tra i due Stati sono iniziate con lui, quindi il suo pellegrinaggio è stato altamente simbolico e ha rafforzato il riavvicinamento tra ebrei e cristiani. Nella sua visita del 2009, Benedetto XVI ha ripreso alcuni degli elementi della visita del suo predecessore e ha segnato un ulteriore rafforzamento delle relazioni. Papa Francesco ha visitato Israele nel maggio del 2014 ed è stato accolto con grande entusiasmo da tutta la popolazione israeliana senza distinzione di fede. La sua è stata una visita più breve di quella dei suoi predecessori, ma è stata la sua prima visita ufficiale fuori Italia. La decisione di deporre una corona sulla tomba del fondatore del Sionismo, Theodor Herzl è stato un gesto di grande valore sia simbolico che politico.