di Gianni De Iuliis
Michail Aleksandrovič Bakunin (Prjamuchino, 30 maggio 1814, 18 maggio del calendario giuliano – Berna, 1º luglio 1876) è stato un anarchico, filosofo e rivoluzionario russo, considerato uno dei fondatori dell’anarchismo moderno, assieme a Pierre-Joseph Proudhon, Pëtr Alekseevič Kropotkin. Fu autore di molti scritti, tra i quali Stato e anarchia e L’impero knouto-germanico.
«Sono un amante fanatico della libertà, la considero l’unica condizione nella quale l’intelligenza, la dignità e la felicità umana possono svilupparsi e crescere. Non la libertà concepita in modo puramente formale, limitata e regolata dallo Stato, un eterno inganno che in realtà non rappresenta altro che il privilegio di alcuni fondato sulla schiavitù degli altri… No, io mi riferisco all’unico tipo di libertà che merita questo nome… la libertà che non conosce le restrizioni se non quelle che vengono determinate dalle leggi della nostra personale natura, che non possono essere considerate vere restrizioni, perché non si tratta di leggi imposte da un legislatore esterno, pari o superiore a noi, ma di leggi immanenti ed inerenti a noi stessi, costituenti la base del nostro essere materiale, intellettuale e morale: esse non ci limitano, sono le condizioni reali e naturali della nostra libertà..»
(M. Bakunin, La Comune di Parigi e la nozione dello Stato)