Su Resistenza e Costituzione é polemica in Piemonte tra il sindaco di Valdieri, nel cuneese, Guido Giordana (FDI) e il segretario regionale del PD Domenico Rossi. Lo scontro nasce da una dichiarazione del sindaco, in merito all’iniziativa “Le radici della Costituzione”, promosso dallo stesso Comune insieme all’ente Aree Protette Alpi Marittime. Si tratta della piantumazione di un filare di 12 alberi lungo l’itinerario che da Valdieri conduce al santuario della Madonna del Colletto, luogo di fondazione della “Banda Italia Libera” che nel 1943 costituì il primo nucleo della resistenza partigiana. Presso ogni pianta é prevista l’installazione di un pannello con il testo un articolo dei principi fondamentali della Costituzione, abbinato al nome di un partigiano.
Ma il sindaco, in vista della cerimonia prevista per il 1 aprile, ha auspicato che questo momento “non diventi una celebrazione della lotta di Liberazione, che di fatto è divisiva per tanti cittadini”.
Il primo cittadino, stigmatizza in particolare la “espressa volontà di alcune forze e associazioni politiche e ideologiche di identificare la manifestazione per la costituzione con una celebrazione della lotta di Liberazione”. A stretto giro é arrivata la risposta del segretario regionale del PD piemontese Domenico Rossi. In una nota diffusa oggi pomeriggio Rossi definisce le parole del sindaco di Valdieri “una ferita per tutto il Piemonte” e che “offendono la memoria di una comunità, quella della provincia di Cuneo, che è stata culla della Resistenza”. Rossi invita il sindaco a “a rileggere il discorso che solo due anni fa il Presidente Mattarella pronunciò proprio a Cuneo, ricordando le 34 Medaglie d’oro al valor militare, i 174 insigniti di Medaglia d’argento, le 228 medaglie di bronzo per la Resistenza, i dodicimila partigiani, i duemila caduti in combattimento e le duemilaseicento vittime delle stragi nazifasciste”.
“In quell’occasione – conclude Rossi – anche il Presidente Cirio pronunciò parole chiare e condivise descrivendo il Piemonte come “geneticamente antifascista”. E’ il momento di pronunciarle di nuovo e di affiancare un sostegno culturale e formativo a chi, come il sindaco di Valdieri, non vuole comprendere quali siano le radici della nostra democrazia”.(AGI)
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