di Gianni De Iuliis
“TIGRE ASSALITA DAL SERPENTE” DI ANTONIO LIGABUE (anni Cinquanta del Novecento)
Tecnica: olio su faesite; Dimensioni: 66 x 80 cm; Luogo: Museo Antonio Ligabue, Gualtieri
L’infanzia di Ligabue fu contrassegnata da problemi familiari e disagi economici, cui si aggiunsero gravi malattie che ne compromisero lo sviluppo fisico e psichico. Fu rinchiuso spesso in istituti per la cura di ragazzi disagiati, da cui sistematicamente fu espulso a causa del suo comportamento violento, anche verso se stesso, visto che sovente si abbandonava ad atti di autolesionismo. In età adulta fu a più riprese rinchiuso in ospedali psichiatrici.
Nel 1927 incontrò lo scultore e pittore Renato Marino Mazzacurati che immediatamente intuì il suo talento e gli insegnò le tecniche della pittura. Tale incontro fu decisivo per il suo futuro: da pittore eccentrico e grezzo si trasformò in un artista di fama internazionale.
L’opera che proponiamo è un esempio della sicurezza formale e stilistica raggiunta da Ligabue. È raffigurato un combattimento tra una tigre e un serpente. Emerge prepotente la violenza della scena, espressa con colori accesi e decisi e con linee di contorno ben definite che evidenziano nettamente i due animali, che si stagliano imperiosi sullo sfondo di una vegetazione rigogliosa.
Il dipinto esalta l’istinto selvaggio e folle del suo autore che trasferisce con violenza sulla tela i suoi demoni interiori, ottenendo un impatto visivo potente e immediato. I suoi quadri sembrano l’unico mezzo di comunicazione ed espressione del pittore, che trasmette con l’arte ciò che non riesce a pronunciare con le parole.