Fonte @ attivissimo
Il 6 dicembre 1998 lo Shuttle Endeavour, partito due giorni prima dalla Florida, porta in orbita intorno alla Terra Unity, il primo modulo statunitense della Stazione Spaziale Internazionale, e lo aggancia a Zarya, il primo modulo russo, già parcheggiato in orbita: l’unione di questi due componenti dà formalmente il via alla costruzione nello spazio della Stazione.
L’equipaggio della Endeavour è composto dal comandante Robert D. Cabana, dal pilota Frederick W. Sturckow e dagli specialisti di missione Nancy J. Currie, Jerry L. Ross, James H. Newman e Sergei K. Krikalev e lavora alacremente per unire questi due grandi moduli: Unity viene estratto dal vano di carico dello Shuttle usando il braccio robotico e agganciato al portello stagno che sta nel vano di Endeavour; poi lo stesso braccio, comandato dagli astronauti, cattura Zarya e lentamente lo manovra fino ad accoppiarlo con Unity.
Ross e Newman effettuano ben tre passeggiate spaziali per collegare cavi, connettori e maniglie, per dispiegare le antenne che non si sono aperte correttamente e per installare il sistema di comando a distanza che consentirà ai tecnici a Houston di monitorare la Stazione; Krikalev e Curry sostituiscono una unità difettosa di Zarya.
Il 13 dicembre lo Shuttle si sgancia dalla Stazione, che rimane per il momento disabitata, e si prepara al ritorno sulla Terra; prima, però, gli astronauti scattano immagini come quella qui sotto, che mostra la posa della prima pietra (tecnologica) dell’attuale casa dell’umanità nello spazio. Passeranno ancora due anni prima che la Stazione venga abitata in permanenza, ma quest’avventura è cominciata in quel momento di diciassette anni fa.