di Gianni De Iuliis
Patrice Émery Lumumba (1925 –1961) è stato un politico della Repubblica Democratica del Congo. Fu primo ministro tra giugno e settembre del 1960.
Il 5 ottobre 1958 Lumumba creò a Léopoldville il Movimento Nazionale Congolese (MNC) partecipò alla conferenza panafricana di Accra. Al ritorno riuscì ad organizzare una riunione per rendere conto dei lavori della conferenza, nel corso della quale rivendicò l’indipendenza di fronte a più di diecimila persone.
Nell’ottobre 1959 cominciarono le prime contese politiche: il MNC ed altri partiti indipendentisti organizzarono una riunione a Stanleyville. Malgrado il forte sostegno popolare di cui godeva, le autorità belghe cercarono di isolare Lumumba. Fu arrestato alcuni giorni dopo, giudicato e condannato a 6 mesi di prigione. Nello stesso tempo, però, le autorità belghe organizzavano riunioni con gli indipendentisti, alle quali partecipò anche Lumumba, liberato di fatto il 26 gennaio. Con generale sorpresa, il Belgio accordò l’indipendenza al Congo. La data fu fissata al 30 giugno.
Il MNC – che intanto aveva mutato nome in Movimento Nazionale Congolese di Liberazione – vinse con i suoi alleati le elezioni organizzate per maggio e il 23 giugno 1960 Patrice Emery Lumumba divenne il Primo ministro della Repubblica Democratica del Congo indipendente.
Ma le autorità belghe (e soprattutto le compagnie minerarie) non pensavano ad un’indipendenza piena ed intera: una buona parte dell’amministrazione e i quadri dell’esercito restavano belgi. Lumumba sfidò l’ex potenza coloniale decretando l’africanizzazione dell’esercito.
Il Belgio rispose inviando truppe in Katanga (la regione mineraria) e sostenendo la secessione di questa regione guidata da Mosè Kapenda Tschombe. Il generale Mobutu con un colpo di Stato fece arrestare Lumumba mentre passava il fiume Sankuru e lo trasferì al campo militare di Thysville.
Il 17 gennaio 1961 Lumumba e due suoi fedeli furono trasferiti in aereo alla presenza dei loro grandi nemici a Elisabethville (l’attuale Lubumbashi), in Katanga. Furono giustiziati la sera stessa alla presenza di altri dirigenti del Katanga secessionista.