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14 OTTOBRE – 1964 – LEONID BREŽNEV DIVENTA SEGRETARIO GENERALE DEL PCUS E CAPO DELL’UNIONE SOVIETICA.

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Leoníd Il’íč Bréžnev (1906 –1982) è stato un politico e militare sovietico.

Fu segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica e, di fatto, capo dell’URSS, dal 1964 al 1982, benché il suo potere sia stato esercitato, all’inizio del suo mandato, in concorso con altri esponenti del Politburo tra cui Kosygin e Podgornyj.

Durante i lunghi anni alla guida del paese costruì un intricato sistema di controllo del PCUS, alimentando l’apparato burocratico e realizzando, soprattutto nella parte finale della propria parabola politica, un equilibrio formato da personalità a lui fedeli.

Cooptando nella nomenklatura personaggi a lui legati da vincoli di amicizia, di parentela o di interessi favorì anche l’incremento della corruzione e dei privilegi, acuendo la distanza tra il partito e la società civile.

Sotto il suo governo si acuirono le tensioni tra Occidente e mondo comunista, come nel caso della Primavera di Praga e dell’invasione dell’Afghanistan. La sua morte aprì il lento, ma costante percorso di liberalizzazione delle strutture dell’URSS guidato da Michail Gorbačëv.