Esattamente 39 anni fa l’Italia di Enzo Bearzot vinse il terzo titolo Mondiale della sua storia, battendo 3-1 la Germania
di Ilario Scarnera
Un successo impronosticabile alla vigila quello che si coronò in quella notte di Madrid di 39 anni fa. La nazionale del tecnico Bearzot fu accompagnata, dall’inizio della spedizione mondiale, da numerose polemiche legate alle convocazioni; tra queste figurava Paolo Rossi appena rientrato da una squalifica da calcio scommesse.
L’inizio di quella competizione non affievolì lo scetticismo in virtù di due pareggi con Polonia e Perù che portarono comunque alla qualificazione alla fase successiva.
Il pessimismo non cessò di certo dopo la collocazione in un girone di ferro con l’Argentina di Maradona ed il Brasile di Zico. Ma si sa, nel calcio i pronostici sono fatti per essere sovvertiti; fu così che gli azzurri vinsero 2-1 contro la nazionale albiceleste con le firme di Tardelli e Cabrini. Il miracolo azzurro, fino a quel momento in silenzio stampa, non arresta la sua corsa, Paolo Rossi affonda con una tripletta il favoritissimo Brasile e in semifinale sempre il Pablito nazionale colpisce la Polonia di Boniek con una doppietta.
La finale si gioca proprio l’11/07/1982, al Santiago Bernabeu di Madrid, si va negli spogliatoi al termine della prima frazione sul risultato di 0-0 dopo un rigore sbagliato da Cabrini. E’ al minuto 67’ che un contropiede di Scirea trova trasformazione in goal grazie ai piedi di Marco Tardell, la sua esultanza, la sua corsa verso il centrocampo diventa la perfetta immagine da consegnare alla storia di quel mondiale. La partita terminerà 3-1 con il sigillo finale di Altobelli.
La vittoria venne raccontata al popolo italiano dal commento di Nando Martelli di cui rimangono alla memoria gli ultimi secondi di telecronaca: “Palla al centro per Muller, ferma Scirea, Bergomi, Gentile, è finita! Campioni del mondo! Campioni del mondo!”. Quella notte a Madrid l’Italia divenne campione del mondo per la terza volta nella sua storia, la prima nel Dopoguerra, a consegnare la coppa al capitano Dino Zoff il re di Spagna Juan Carlos al cui fianco era seduto l’allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini che si lanciò in una sentita quanto delicata esultanza.
La morale è che la Nazionale azzurra riesce a sorprendere quando è sfavorita, così nel 1982, così nel 2006, sperando che la storia si ripeta, a partire da questa sera a Wembley.