Ho letto che nell’anno 1054 un astronomo cinese osservò la esplosione di una supernova. Tale fenomeno venne confermato dalla esistenza della particolare morfologia nebulosa del granchio e dalla probabile presenza di un oggetto al suo centro paragonabile ad un buco nero. <…>
Di Marco Frascati
Innanzitutto
devo correggere il nome, infatti è chiamata Nebulosa Granchio e non Nebulosa del Granchio. Questo nome lo ha dato attorno alla metà del 1800 l’astronomo Lord Rose osservandola con un telescopio da un metro e ottanta centimetri, ma non fu il primo, in epoche moderne ad osservarla, infatti Charles Messier in occasione dell’osservazione di una cometa il 28 agosto 1758 osservò
per caso questo oggetto. Inizia proprio con questa splendida nebulosa, resto di supernova, il celeberrimo catalogo di Messier: infatti essa porta il numero di catalogo M1. In tempi attuali è stata poi inserita nel New General Catalog con il numero 1952.
L’astronomo
K.Lundmark che ne studiò l’evoluzione si accorse che la posizione poteva essere fatta risalire ad un esplosione di supernova descritta in cronache cinesi risalenti al 1054. Ne riporta notizia la “Storia della dinastia Sung” nel 1° anno, 7° mese, 22° giorno del regno di Ci-Ho (4 luglio 1054);
l’astrologo cinese Yang Wei Te ne dette notizia all’Imperatore interpretandola come un segno di buon auspicio.
La stella
era talmente splendente che per 23 giorni fu osservata anche di giorno e scomparse dalla vista il 17 aprile 1056; questo fatto, unito alle precise registrazioni riportate sugli annali cinesi, ci dà la sicurezza che si tratta di una supernova.
Malgrado
la luminosità della stella, in Europa non si trova traccia di questo fenomeno celeste: la mancata registrazione da parte dei Dotti europei è imputabile, probabilmente, al periodo medioevale vincolato com’era ancora nelle credenze Aristoteliche che volevano un cielo perfetto e immutabile. Sembra, invece, che l’apparizione della stella nuova sia stata registrata dagli Indios nord americani e se ne trova traccia in alcune incisioni rupestri, soprattutto fra i popoli Navajos e Pueblos.
I fenomeni
di supernovae, la morte violenta di una stella di grande massa che ha consumato tutto il suo combustibile nucleare, sono i responsabili dell’arricchimento di atomi pesanti del mezzo interstellare, inoltre si ipotizza che le onde d’urto prodotte costituiscano lo stimolo iniziale per la contrazione gravitazionale della nubi molecolari dalle quali poi prendono vita nuove stelle e pianeti.
Le reazioni violente che portano alla quasi totale distruzione dell’astro progenitore della supernova (alla fine rimane solamente una piccola parte della massa racchiusa in una iperdensa stella di neutroni) creano, impiegando modalità diverse, tutti gli atomi più pesanti del ferro, impossibili da
crearsi con le normali e “quiete” reazioni termonucleari all’interno delle stelle.
Ebbene sì, tutto la materia di cui siamo composti, anche noi uomini, è nata all’interno di queste gigantesche fucine nucleari………..Come recita la canzone……noi siamo figli delle Stelle.
Fonte: vialattea.net/