In Italia il governo Mussolini annuncia un provvedimento restrittivo per la libertà di stampa, da approvare con esecuzione immediata dal Consiglio dei ministri. Il decreto, che riprende le disposizioni previste da un precedente provvedimento legislativo già predisposto nel luglio del 1923 e mai reso esecutivo, dà facoltà ai prefetti di intervenire in modo censorio sulla stampa in una serie molto ampia di casi, fino alla soppressione di un giornale. Molti direttori e proprietari di testate, e la stessa Federazione Nazionale della Stampa tentano inutilmente di bloccare il decreto, che in seguito verrà ulteriormente inasprito.