Nasce a Vizzini, in Sicilia, Giovanni Verga, il maggiore esponente del verismo letterario. Nella sua prima raccolta, Vita dei campi, Verga racconta, con realismo poetico, l’ambiente contadino e la condizione di povertà e sfruttamento del “popolino” nella Sicilia della fine del XIX secolo. Successivamente progetta una serie di cinque romanzi, Il ciclo dei vinti, dei quali, però, ne scrive solo due: I Malavoglia e Mastro-don Gesualdo. In entrambi si avverte il profondo pessimismo del Verga per la società del suo tempo, dominata dal meccanismo della lotta per la vita dove non c’è mai alcuna possibilità di riscatto.