Viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo numero 23 che estende alle donne del diritto di voto. Il decreto è varato dal secondo governo Bonomi, di cui fanno parte la Democrazia Cristiana, il Partito Comunista Italiano, la Democrazia del lavoro e il Partito Liberale. L’articolo 3 del decreto pone dei limiti al suffragio femminile: ne restano escluse le prostitute schedate «che esercitano il meretricio fuori dei locali autorizzati». Tale norma sarà abrogata nel 1947.